Marco Regazzo: ANYT1ME HERO

Un Social Game per raggiungere gli obiettivi professionali. Il modo di intendere il lavoro tipico dell’era industriale soffre oggi di una profonda crisi, di cui si ha evidenza nei giornali quasi ogni giorno leggendo articoli sulla crisi economica, su età pensionabile e Articolo 18, su milioni di inoccupati talmente sfiduciati che hanno smesso di cercare lavoro… Del resto, se guardiamo lo stesso scenario dal punto di vista delle aziende le cose non migliorano gran che tra crisi di produttività, credit crunch e imprenditori suicidi.
Il dramma si fa commedia, infine, quando si vanno ad analizzare i dati relativi all’uso dei sistemi di incentivazione, una voce di spesa importante che tuttavia, secondo una recente statistica USA, rende soddisfatto e motivato solo un dipendente su cinque, per gli altri quattro sono solo soldi mal spesi.
In realtà è ormai dimostrato che il metodo del “bastone e carota” dell’era industriale è fortemente inefficace nel caso dei lavori tipici delle economie occidentali: lavori concettuali, creativi, ideativi. Al contrario, sistemi motivazionali basati sul principi di autonomia personale, crescita (professionale) e senso di appartenenza o di comune utilità risultano estremamente efficaci in quanto attivano quel meccanismo di automotivazione chiamato “flow”, quello stato d’animo energetico, direttamente collegato ai concetti di apprendimento e di sfida o difficoltà superabile, in cui si è completamente presi da ciò che si sta facendo e non ci si rende conto del tempo o della stanchezza.
Leve motivazionali intrinseche e flow sono temi ben chiari e noti ai game designer già da diversi anni e da questi ragionamenti nasce l’idea di business ossia creare un software di gestione degli obiettivi con caratteristiche tipiche dei videogame, ossia, “gamificato”, e interconnesso con i social network per far si che questo diventi uno strumento per le aziende per motivare i collaboratori e per le persone per dimostrare i propri risultati e il proprio valore.
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