Il principio di concentrare energia solare per ottenere una sorgente di calore può essere attribuibile ad Archimede.
L’attuale tecnologia CSP (Concentration Solar Power), utilizza riflettori di forma parabolica che concentrano i raggi del sole su un tubo ricevitore sistemato lungo la linea focale. Un fluido termovettore pompato attraverso i tubi ricevitori rifornisce la centrale del campo solare. Il calore produce vapore e attiva un turbo-generatore di elettricità.
Gli attuali impianti usano come termovettore un olio minerale infiammabile e tossico che può essere portato ad una temp. max di circa 400°C, con il rischio di innescare una combustione. In Italia l’ENEA ha sviluppato il progetto Archimede per superare la limitazione dell’Olio Diatermico. Il termovettore adottato è un misto di Sali Fusi (Nitrato di Sodio 60% e Nitrato di Potassio 40%) arrivano ad una temp. max di circa 550°C ma presentano il problema di solidificare al di sotto dei 260°C.
Ciò significa che il circuito deve funzionare anche di notte, utilizzando il calore accumulato o, essere riscaldato da una fonte esterna. Il nostro impegno in R&S per le energie rinnovabili era di superare le attuali limitazioni cui sono soggetti gli impianti a concentrazione CSP, per mezzo di un sistema basato su un Vettore Termico allo Stato Solido “SSTV”.
Una miscela formata da clinker e grafite in atmosfera inerte, essa è spinta da coclee abbinata a innovativo accumulatore di calore geotermico, allo stato solido. SSTV permette di lavorare a temp. fino a circa 800°C in assoluta sicurezza.
Il limite degli 800°C è dato dallo stato della tecnica degli acciai. Man mano che tale limite sarà superato, noi avremo già pronto il vettore per utilizzarli.